Il Gattamelata e il suo destriero "riposano" all'ex museo civico: i prossimi step

Sono state indubbiamente due giornate di portata storica quelle di mercoledì 8 e giovedì 9 ottobre 2025. A 85 anni dall’ultima “discesa”, nel 1940, il Gruppo Bronzeo è stato spostato dal suo basamento e dal 9 ottobre è ricoverato al piano terra dell’Ex Museo Civico “Boito” dove verrà sottoposto a ulteriori analisi preliminari al restauro. Tutte le fasi della delicatissima operazione sono state raccolte in un video realizzato da Marco Borrelli proprio all’interno del cantiere, per condividere con la Città questo storico evento. Per l’occasione il piano terra dell’ex Museo Civico è stato oggetto di interventi di adeguamento e conservazione così da allestire il Laboratorio di Restauro che ospiterà il Gruppo bronzeo per i prossimi mesi.
Dopo circa tre anni nei quali il Gattamelata è rimasto avvolto dai ponteggi, il monumento ha lasciato infatti il sagrato della Basilica al fine di essere sottoposto agli ulteriori necessari per poi procedere con il suo restauro, effettuati grazie al sostegno delle organizzazioni americane senza scopo di lucro Friends of Florence e Save Venice, le quali non faranno mancare il loro prezioso contributo neppure nella fase restaurativa vera e propria. Afferma il Delegato Pontificio per la Basilica di Sant’Antonio in Padova, Sua Eccellenza Monsignor Diego Giovanni Ravelli: «Siamo consapevoli che stiamo vivendo un momento cruciale della storia di questo insigne monumento equestre. L’importanza dell’opera e la complessità dell’intervento di restauro richiedono la massima attenzione scientifica e il desiderio di collaborare efficacemente tra istituzioni. Sono certo che avrò modo di vedere da vicino il Gattamelata e, assieme a tante persone che ne restano affascinate, constatare “dal vivo” il genio artistico di uno dei più grandi scultori della storia dell’arte».
Nelle giornate di mercoledì 8 e giovedì 9 ottobre scorsi il sagrato della Basilica di Sant’Antonio si è trasformato in un cantiere ed è stato tutto un fermento di lavori e di attesa per vedere scendere, nell’ordine, Erasmo da Narni detto il “Gattamelata” e il suo destriero. Due giorni di intenso lavoro seguito con grandissima attenzione e professionalità da tutte le Maestranze coinvolte in questa delicata operazione: il restauratore Nicola Salvioli; gli ingegneri Filippo Casarin e Marco Mocellini di R-Struct Engineering coadiuvati dalla preziosa professionalità di Arterìa di Firenze che ha seguito le delicatissime fasi di movimentazione di tutto il Gruppo bronzeo; le indagini e il montaggio strutturale a cura di Expin Srl. Presenti anche la Soprintendente delle provincie di Padova, Treviso e Belluno Dottoressa Marta Mazza con la Dottoressa Monica Pregnolato; il Dottor Roberto Ciabattoni dell’Istituto Centrale per il Restauro; il Direttore Scientifico Architetto Ugo Soragni; il Direttore dei Lavori Dottor Giorgio Socrate; il Direttore della Sicurezza Architetto Ferruccio Tasinato.
Dichiara Padre Antonio Ramina Rettore della Basilica di Sant’Antonio: «A nome della Delegazione Pontificia e dei Frati non posso che esprimere il nostro plauso e ringraziamento per come sono stati condotti i lavori. Sono state due giornate emozionanti perché ci hanno dato la possibilità di vedere da vicino questo incredibile capolavoro di Donatello. Abbiamo avuto modo di apprezzare lo spirito di squadra che ha animato tutti gli enti, gli attori e le maestranze presenti. Siamo certi che questo medesimo spirito animerà anche i lavori dei prossimi mesi per giungere al restauro del Monumento, e colgo l’occasione per ringraziare anticipatamente tutte le istituzioni coinvolte.»
Il Cavaliere, del peso di circa 450 chilogrammi, è sceso sul sagrato mercoledì 8 ottobre alle ore 9.30 ed è entrato nella sala al piano terra dell’ex Museo Civico “Boito” alle 11.30; il Cavallo, del peso di 1.600 chilogrammi, è sceso dal basamento in pietra posto sul sagrato della Basilica giovedì 9 ottobre alle ore 14.38. Per il Cavallo, molto lunghe e complesse anche le operazioni di ancoraggio alle strutture metalliche di sollevamento e movimentazione, realizzate da New VBC srl, grazie alle quali è stato trasportato nel vicino ex Museo Civico solo in serata per andare a raggiungere il suo Condottiero. Come per il Cavaliere, anche la discesa del Cavallo durante la movimentazione è stata monitorata costantemente, grazie all’opera dei tecnici della ditta Expin di Padova; con le maestranze di Arterìa e i mezzi di sollevamento di Morganti e Giachi; i ponteggi di Service Ponteggi, gli elettricisti di Eletech srl. Sottolina il restauratore Nicola Salvioli: «Le fasi di rimozione e movimentazione dell’opera bronzea sono state svolte come da progetti, e con successo sono andate a buon fine nel pieno rispetto dell’opera, nonostante il forte deterioramento del piedistallo, osservato particolare insieme al bronzo. Grazie alle attenzioni, alla perizia e al coordinamento nel gruppo di lavoro formato da restauratori, movimentatori, gruisti e carpentieri, il tutto con il supporto e registrazione di dati salienti degli ingegneri coinvolti».
Nei prossimi sei mesi verranno portate a termine le indagini preliminari al restauro, che verrà effettuato al piano terra dell’Ex Museo Civico. L’architetto Soragni, Direttore Scientifico, aggiunge: «Ora che Cavaliere e Cavallo sono all’ex Museo Civico “Boito” ci vorrà qualche mese per completare tutto il lavoro di indagine e di interpretazione dei risultati. Dopodiché si farà il punto della situazione mettendo insieme i risultati delle analisi eseguite all’esterno sino ad ora, con quelli dei nuovi studi. E solo allora sarà possibile stendere il programma di intervento vero e proprio che dovrà essere approvato dalla Soprintendenza». Evidenzia la professoressa Rita Deiana, Direttrice Ciba Unipd: «Le operazioni che hanno portato allo smontaggio del Gattamelata e del suo Cavallo sono il frutto del lavoro preliminare condotto durante la cosiddetta “fase della conoscenza”, in cui sono stati raccolti dati da documenti storici, nuovi rilievi, mappature, analisi in situ e in laboratorio, sino alla definizione dei modelli di comportamento del gruppo bronzeo in fase di movimentazione. La fase di approfondimenti diagnostici e conoscitivi che si apre ora sarà quindi fondamentale, a completamento di quanto raccolto sino a questo momento, per la stesura ed esecuzione del progetto di restauro e offrirà non solo un’ulteriore importante occasione di studio dell’opera di Donatello, ma soprattutto la garanzia della massima attenzione e cura nella fase critica dell’intervento di restauro che determinerà il futuro del monumento». L’architetto Tasinato, curatore degli interventi di adeguamento e conservazione del piano terra dell’Ex Museo Civico “Boito”, aggiunge: «Per accogliere il Cavaliere e il Cavallo al piano terra dell’ex museo Civico, sono stati attuati due distinti interventi. Da un lato è stato avviato il recupero dell’opera ideata da Camillo Boito alla fine dell’Ottocento, spazio idoneo e poco distante dal monumento. Dall’altro, nei medesimi spazi, è stato allestito un laboratorio temporaneo per il restauro dei bronzi donatelliani che consentisse anche l’accesso dei visitatori.»
Gli accertamenti preliminari al restauro sono stati effettuati grazie al sostegno delle organizzazioni americane senza scopo di lucro Friends of Florence e Save Venice, le quali non faranno mancare il loro prezioso contributo neppure nella fase restaurativa vera e propria. Spiega Frederick Ilchman, Chairman di Save Venice: «È un grande privilegio e un onore partecipare al restauro del Gattamelata di Donatello. Save Venice è profondamente grata a Jon e Barbara Landau per il loro generoso sostegno e, insieme a Friends of Florence, si impegna a preservare questo straordinario capolavoro rinascimentale per le generazioni a venire. Questo momento storico è stato reso possibile grazie alla competenza e dedizione degli eccezionali professionisti coinvolti nella cura di questo prezioso monumento. È stato motivo di grande ammirazione poter osservare il restauratore Nicola Salvioli e i team di Arterìa, R-Struct, Expin e della Basilica di Sant’Antonio di Padova eseguire le delicate operazioni di movimentazione del Gattamelata con straordinaria
Questi due giorni “storici” hanno visto la terza ‘discesa’ del gruppo bronzeo dal suo collocamento sul sagrato intorno al 1457. La prima avvenne nel mese di novembre del 1917, quando il Monumento venne ricoverato a Roma in Palazzo Venezia sino al termine della Grande Guerra – fece ritorno sul Sagrato nel luglio del 1919 –. La seconda avvenne il I ottobre del 1940 quando nuovamente il Gruppo fu smontato all’inizio del Secondo conflitto mondiale e ricoverata presso l’Abbazia di Carceri d’Este (PD) dove restò sino al 6 giugno 1945. L’opera, capolavoro di Donatello, fu eseguita tra il 1447 ed il 1453 su commissione della Famiglia del Condottiero con l’avvallo del Senato della Repubblica Veneta per commemorare Erasmo da Narni; il Monumento fu poi posizionato dinanzi alla Basilica di Sant’Antonio solo alcuni anni dopo.
Padovaoggi




